Che vocio, che confusione, non capisco nemmeno quello che
dico. La folla parla, parla, e nemmeno lei si capisce, ma soprattutto non
ascolta. E’ tutto un susseguirsi, un andirivieni di persone e cose che si
accumulano una addosso all’altra in fretta, come il ronzio di un favo. E anche
tu fai parte di loro, cammini, se hai un interlocutore parli, prosegui, svolti.
Nessuno guarda l’altro, niente è interessante perché è solo corsa, è solo
puntualità, è solo viaggio. Mentre cammini, qualcuno allunga una mano, qualcuno
è sdraiato per terra, altri bevono da una bottiglia di vino e parlano da soli.
E la folla schiva loro in fretta, non è tempo, non è luogo per sentimenti come
la pietà, si deve correre, arrivare alla mèta. E diverse sono le mete delle
persone che camminano a ritmo sostenuto, che hanno fretta. Anche il nulla. Il
non dover andare da nessuna parte. Ma la vita è così, ci si avvia, si procede.
Milioni di persone che non sanno dove vanno, perché vanno e cosa vanno a fare.
Tutti affannati a rincorrere sogni o passioni che non realizzeranno mai.
Disposti a tutto per affermarsi e non sbocceranno mai. E tu a che punto della
strada ti sei perso? Questa bagarre ti ha distratto e sei tornato sui tuoi passi? O ti sei solamente fermato a riflettere?
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