Appena posso, nascosta, piango.
Scendono bocconi di veleno
dai miei occhi neri
che penetrano la notte
come un artiglio
che si fa strada
per non smorzarsi.
Piango tutta la mia vita,
la verso ogni giorno,
un contributo a ciò che volevo
e a ciò che non ho.
Vita che mi ha dato tanto
e mi ha tolto tutto.
Piango il giorno della mia nascita,
come allora mi divincolo
per prendere aria
a pieni polmoni,
ma ne entra poca
ho il fiato corto,
mille insidie
mi bloccano il respiro,
mille dolori mi chiudono la gola.
E piango tutto il male che ho dentro.
Ma non trovo ristoro,
non c’è tregua per me,
viandante nelle notti aspre,
anguste da portare a termine.
Il vento dei miei pensieri notturni
mi sferza anche al mattino,
appena risollevo le spalle per andare,
per cercare una ragione per non piangere.
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