E di te che mi resta? Un segmento, mal tracciato nel mio cammino. Un ricordo irremovibile nella mia vita di errante. Ho cercato in tutti i modi di grattarlo via, di offuscarlo, ma si aggrappa a me con una tenacia demoniaca. Dovrebbe essere solo un ben misero ricordo e invece capovolge la mia vita e la intristisce come non mai. Se me lo avessero predetto non ci avrei creduto, il colpo di fulmine non esiste e mai esisterà e invece... Un altro pregiudizio di cui siamo tutti a rischio. Una botola aperta dentro la quale continui a scivolare, ti aggrappi ma le gambe cedono e tu con loro. Ma il preludio era chiaro. E' stata tutta una messinscena, attore consumato. Ma non resisterai a lungo nel tuo ruolo. Altre braccia ti cingeranno, altre labbra ti baceranno ma tu con estrema leggerezza te ne andrai, traccerai altri segmenti, forse meno dolorosi, forse di più. Non avrai mai pace, perché in te non esistono lacrime, non vi è tormento. Non hai più molte primavere su cui contare, saranno poche come le dita delle tue mani e poi rimarrà solo inverno, con i suoi tremiti. E la solitudine ti annienterà.
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