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domenica 9 settembre 2012

Randagio

Andava di città in città alla ricerca di una fonte sconosciuta a tutti e che solo lui avrebbe trovato. Era la fonte della sua ispirazione e dell'inizio di una nuova vita. Quella vecchia l'aveva lasciata indietro, era troppo calpestata per portarla con sé. E ogni città una delusione nuova. E in ogni posto aveva già visto tutto. Si fermò, stanco, in un paesino di poche anime. C'erano una chiesa, un gruppetto di case colorate e tanto verde. Scese dalla moto e si appoggiò per un attimo al muretto di cinta di una proprietà. C'era un silenzio assoluto, solo qualche animaletto rumoreggiava, timido, in cerca di cibo. Si addentrò nel paese con la moto a mano, faceva troppo rumore per quel luogo incantato. E fu rapito dal luogo. E rimase pietrificato per l'assoluta novità di quella vita campestre, lenta, silenziosa, quasi ambita. E mise una piccola radice in quel luogo incontaminato, randagio tra i randagi che trova asilo. Se ne andò una mattina di dicembre, senza voltarsi. L'erba non era più verde e la nebbia nascondeva il colore delle case. Lasciò una vita calpestata in quel paesino di poche anime, ma non se ne curò. Lui cercava la sua fonte e non era pronto a mettere radici e a diventare padre.




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