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martedì 4 settembre 2012

La testa a posto.

E i giorni delle corse pazze in moto, sono finiti. L'incoscienza a farla da padrona, in due in moto, lo stesso destino. E poi tutto cambia, diventi grande e capisci che due ruote sono pericolose. A malincuore vendi quel piccolo gioiellino che tanto ti ha fatto sognare, che ti ha portato in luoghi impervi ed incantati. Il rombo che faceva girare la testa alle ragazze e tu avevi sempre un casco in più. La discoteca e le bevute tra amici. Non c'era modo di andare a casa, la serata non era mai finita. Sfatti, ubriachi e due ruote. Ma lo capisci, lo avverti da solo. Non serve più che te lo dicano di mettere la testa a posto... lo fai da solo, anche se non hai ben compreso dov'è il posto della tua testa. Arriva la macchina e con lei le corse in autostrada ai mille all'ora per correre al mare di notte e dormire per terra, allora lo si poteva fare. Nemmeno il sole la mattina ti svegliava e tu ancora vestito stavi steso in riva alla battigia. Quante risate, quante cose da raccontare per farsi grandi, per darsi un tono da adulti. Ma poi le risate sono finite, è finito il clamore. Ci si stanca ad essere grandi in corpi poco più che adolescenti. Impari a bere, impari a fumare, impari a fare uso di droghe, che tanto smetti quando vuoi. Tutte le droghe erano buone, tutte servivano per non essere più te stesso ma un campione. Ed eri libero come il vento e correvi, correvi a perderti. Pochi amici sono rimasti, adesso, con la testa a posto, gli altri, quelli che non hanno smesso quando potevano, non la metteranno più a posto, la testa.




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