Te lo sei mai chiesto il perché? Non farlo, se finora sei riuscito ad andare avanti con lo stesso equilibrio di sempre. E' solamente se ti fermi un attimo a riflettere che ti cedono le gambe, ti risulta difficile affrontare tutto il pezzo di vita che hai tratteggiato fino ad ora. Sì, perché la vita la puoi vivere o farne semplicemente un abbozzo, da lì a lì. Un segmento, una perdita, una parte. E resti sempre indietro con ciò che avresti voluto, ma non hai fatto. Resti fermo con i tuoi desideri perché non vi è motivo per soddisfarli. Stai bene finché non ti accorgi della profondità di questa situazione paradossale. Ed è un po' guarire, un po' morire. Si muore sempre un po' quando si arriva alla coscienza che stai vivendo all'insegna della mediocrità. Che non hai dato nulla di più del minimo. Anche se tu pensavi di aver prodotto, di aver iniziato una vita di successo, sobria, itinerante. Non è quello che desideravi. Non ti chiedere il perché, non farlo. Guarisci un po', sei arrivato a capire, muori e nemmeno te ne accorgi.
Una delle più belle canzoni di Renato...
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"Sarebbe tutto più semplice se non ti avessero inculcato questa storia del finire da qualche parte, se solo ti avessero insegnato, piuttosto, a essere felice rimanendo immobile. Tutte quelle storie sulla tua strada. Trovare la tua strada. Andare per la tua strada. Magari invece siamo fatti per vivere in una piazza, o in un giardino pubblico, fermi lì, a far passare la vita, magari siamo un crocicchio, il mondo ha bisogno che stiamo fermi, sarebbe un disastro se solo ce ne andassimo, a un certo punto, per la nostra strada, quale strada? Sono gli altri le strade, io sono una piazza, non porto in nessun posto, io sono un posto" A.Baricco, City —
RispondiEliminaForse il segreto per essere felici è fermarsi
se ti va, passa
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