Quella strana donna sorrideva ai passanti, aveva uno sguardo benevolo per tutti. Ma molti la scansavano, non sapevano più che cosa ci fosse da sorridere in questa vita. E poi perché aveva quello sguardo? Lei se ne stava sempre nell'angolo vicino alla porta principale dell' ospedale, nessuno sapeva da quanto tempo fosse lì. Ma ogni giorno era presente, ogni giorno sorrideva, ogni giorno aveva uno sguardo benevolo per tutti. Non voleva nulla, non chiedeva, non parlava. A poco a poco divenne una presenza costante. Alcuni passanti la indicavano come la vecchia dei sorrisi. Altri la schernivano e la sbeffeggiavano ritenendola una matta. Ma a lei non interessava. Si alzava solo quando vedeva i bambini, con una sorta di grande rispetto nei loro riguardi. A volte, si nascondeva un po' e qualche lacrima scendeva dai suoi occhi azzurro cielo. No, non era una barbona, era una signora di mezza età, ben vestita, forse poco curata, ma pulita. Mi fermai a parlare con lei, con il migliore dei miei sorrisi. Fu un fiume in piena. Aspettava da anni il suo piccolo che se n'era andato proprio in quell'ospedale, in un caldo ottobre di oltre vent'anni fa. Le chiesi se sapeva che i morti non possono tornare. Lei con un candido sorriso mi rispose che lo vede ogni giorno, tra i sorrisi dei bambini, tra gli sguardi della gente.
Me ne andai, portando un peso sulle spalle. Guardandomi intorno, mi sembrava di vedere un bambino con gli occhi celesti come il cielo e una risata cristallina. Rabbrividii.
Me ne andai, portando un peso sulle spalle. Guardandomi intorno, mi sembrava di vedere un bambino con gli occhi celesti come il cielo e una risata cristallina. Rabbrividii.
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