Ho cominciato ieri a chiedere scusa.
Come se il mio tempo fosse agli sgoccioli. Come se non mi rimanessero
molte primavere da sfoggiare. Ho cominciato da chi ritenevo più
offeso da me, dai miei comportamenti. E ad ogni 'ciao, sono io, come
va?' mi rispondeva un balbettio, un fremito della voce. Parlavo,
ascoltavo, talvolta sorridevo. E in agguato attendevo il momento
della riscossa, il tuonare del mio 'ti chiedo scusa', l'ammutolimento
e poi le parola mai dette, i discorsi mai fatti, qualche abbraccio
con l'anima. Ho trovato sostegno, generosità, a volte anche affetto,
a volte il rancore, ma erano tutti previsti, questi sentimenti. Erano
covati da anni e non potevano che esplodere in positivo o in
negativo. Mi sento bene, pur nell'egoismo, nel mio piccolo mondo di
donna prigioniera dei suoi fantasmi e sempre più relegata in un
mondo che voglio vivere da sola.
Credo di aver chiesto scusa a tutti,
mille volte mi sono vergognata in questi dialoghi, durante i quali ho
saputo di aver causato tanto dolore. Non ho scordato nessuno. Solo
chi non c'è più.
All rights
reserved ©
Nessun commento:
Posta un commento