C'è un silenzio in me. Si espande e le luci si fanno più soffuse. Non è nulla di magico, avviene, ogni tanto tutto si inceppa, le lancette dell'orologio si fermano in un nulla di preciso. Niente accade, l'immobilità regna sovrana. Cala un velo di sapore vecchio, un velo stopposo che graffia anche la pelle. Ma è silenzio, neppure un fruscio. Nulla distoglie dal momento che vivo. Prego che passi in fretta questa tensione che mi opprime e mi fa rallentare il battito del cuore e mi offusca la mente. E' più di un momento. Sono molti momenti che si susseguono uno accanto all'altro. A volte sospiro, ma leggermente, ho paura di soffocare in questo silenzio angustiante. Muovo gli occhi alla ricerca di un appiglio, qualcosa che mi faccia tornare al mondo di sempre. Ma spesso non ne trovo. E resto così, cautamente immobile ad aspettare non so nemmeno io cosa. Ogni volta le sensazioni sono diverse. Per nulla belle, poco sostenibili, avanzi di qualche momento passato ancora da rivivere. E mi disincanto.
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