Mi sembra ieri, quando ci litigavamo l'ultimo biscotto e mi facevi vincere a braccio di ferro, così me lo conquistavo, non me lo regalavi tu. Ti ricordi quando sono caduta di schiena dall'altare esterno della chiesetta del nostro paese? Quasi urlavi la tua disperazione. E poi giù a ridere perché non mi ero fatta nulla e avevo ancora la sigaretta, la prima sigaretta in mano. Ridevo e tossivo e mi girava pure la testa. Ogni giorno avevamo un'escoriazione nuova, un bernoccolo nuovo e chi ci fermava, tua madre non riusciva, diceva solo che avevamo il diavolo in corpo. Come si potesse avere il diavolo nel corpo a quattordici anni. E le nuotate in quella che chiamavamo la nostra piscina, un misto di acqua e fango che quando ne bevevamo troppa ci toccava restare a letto per una settimana. Quanti pericolosi chilometri con le biciclette nuove. Ogni giorno a sperimentare vie folli, come quella accostata alle rotaie e i treni ci sfrecciavano così vicini da trasportarci in avanti di peso. Dov'ero io quel giorno che te ne sei andato, bighellonavamo sempre insieme, dov'ero? Dov'ero quando l'elisoccorso ti portò via, una macchina ti aveva colpito in pieno, la prima volta nella tua vita che attraversavi sulle strisce pedonali? Dov'ero?
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