Anni.
E poi ho provato a rimanere solo, sì, allora dicevo 'ce l'ho fatta'!
Quelle pazze corse da una stanza all'altra e nessuno a fermarmi a
guardarmi come fossi un matto. Mi giravo intorno e quello che c'era
era solo mio, poche, pochissime cose, ma mie. Si sa che le donne
hanno migliaia di oggetti. La casa è stranamente spoglia, mi sembra
di respirare meglio, anni senza provare una sensazione così intensa.
Oggi non mangerò nulla così non dovrò nemmeno improvvisare il
rituale del pranzo, niente piatti, niente pentole. Mi vesto ed esco,
non credevo di avere tutti questi maglioni, chissà dov'erano
imbucati. Sorrido al pensiero che il bagno sarà sempre libero,
adesso. E libero da tutte quelle cianfrusaglie che occupavano anche
le crepe sui muri. E gli scarti delle matite da trucco, i batuffoli
di cotone, le salviettine, tutte nel vater un dispetto che non
riuscivo a controllare. E l'odore del caffè strano, che piaceva solo
a lei, finalmente non lo sentirò più e tantomeno quella maledetta
puzza di sigarette che impregnava l'aria. Non comprerò libri per
anni, visto che alcuni di quelli che aveva letto me li ha lasciati.
Non ne potevo più, sembrava una biblioteca. S'è portata via tutto,
una mattina di settembre. L'aria era fresca, ha fatto caricare un
camion e se n'è andata senza girarsi. Le sue chiavi erano appese,
mancava solo il suo portafortuna. Ha portato via anche tutte le
fotografie, promettendomi di fare i doppioni di quelle che ritraevano
me con i figli. Rientrando ho avuto un tuffo al cuore. Non c'erano
più colori, quelle cascate di girasoli e papaveri se n'erano andati
con lei. I quadri alle pareti, tutti i quadri dipinti con quelle mani
magiche non c'erano più. Dov'erano i pelouche che avevo imparato ad
amare da adulto? Ognuno con il proprio nome. Il cuscino piccolissimo,
pieno di palline, che usava come scacciapensieri e sul quale, spesso,
piangeva. La casa è paurosamente in ordine. Non ci sono scarpe
sgangherate sotto la tavola o in bagno. La sua chitarra.... i mille
lavoretti iniziati e mai finiti. Non ci saranno più i biglietti
divertenti appesi alle porte o in bagno. Mi facevano sempre
schiattare dalle risate. E il suo profumo, un elisir di vita.
Dio
mio, sono solo.
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