Cosa ti sei disegnata sulla pelle? Sembra una carta geografica. Chi non sa, ti guarda e sorride. Io conosco ogni disegno, ogni lettera di quel cosmo scritto a punta di aghi sulla tua pelle. Ne conosco la storia, dall'inizio alla fine, le peregrinazioni, le sofferenze, i dubbi e il disprezzo. Fissati per sempre. La memoria può dimenticare, la pelle lo ricorda. In un attimo, ti fa rivivere i sogni, le amarezze, l'amore e le delusioni. Ma quanti tatuaggi hai? Poche impronte di una vita, poche storie a lieto fine, paura nella pelle rimasta sola. E parli dei tuoi amori, quelli veri, quelli a cui tenevi tanto. I tuoi amori che ti hanno tolto più vita degli anni che passano e che ad ognuno di loro assegnavi un posto speciale. Nessuno prima aveva avuto quell'onore. Ma non bastava mai. Il mostro pauroso dell'indifferenza era sempre in agguato. Quante volte ti si è scagliato addosso, lacerandoti la pelle. Lacerandoti l'anima. Ma l'impronta rimaneva a ricordo, a monito. Un monito che non servì mai. Una vita, tanti ricordi qualcuno dolce, molti amari. Ti sei segnata anche le iniziali dei tuoi cari, dovevi, a memoria tua e di chi ti guarda sorridendo e non sa l'importanza. Non conosce le pergamene incise sulla pelle e nel cuore. Non potrà mai capire chi ti mancò che eri bambina e che non hai mai saputo che onorare così. In punta d'aghi.
Il sorriso di chi ti guarda passeggiare in riva al mare, coperta di tatuaggi, si tramuterebbe in una smorfia dolorosa, se questi disegni prendessero vita all'improvviso e si raccontassero da soli.
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